Il vino Carema è uno tra i più rinomati vini rossi piemontesi: si tratta di una bevanda caratterizzata da un gradevole retrogusto amarognolo, non aromatica. Il Carema è molto apprezzato se abbinato ai primi piatti con ragù e ai secondi di carne.

Scopriamo insieme le principali caratteristiche organolettiche di questo vino.

 

 

Le principali caratteristiche del vino Carema

Il Carema presenta un colore rosso rubino che, con il procedere dell’invecchiamento, tende al più intenso granato. È caratterizzato da un profumo tipico di fiori di campo (come rosa e violetta) e da un sapore morbido, vellutato e con un retrogusto amarognolo gradevole al palato: ciò è spiegabile dal fatto che il vino Carema si ricava dal vitigno Nebbiolo, che cresce su terreni di origine morenica – a una altitudine non inferiore a 300 metri e non superiore a 600 – e produce uva a bacca nera che matura tardi (anche dopo la fine del mese di ottobre). Insieme alle uve del vitigno Nebbiolo, per la produzione di Carema possono anche essere utilizzate le uve di altri vigneti piemontesi a bacca rossa, per una percentuale che, tuttavia, non deve mai essere superiore al 15%.

In merito alla gradazione alcoolica, ricordiamo che la minima è di 12%.

Il vino Carema ha ottenuto il riconoscimento “Denominazione di Origine Controllata” nel 1967: esso, pertanto, è considerato uno dei vini rossi più rappresentativi della provincia di Torino. In particolare, la sua produzione è limitata al solo comune di Carema, un paese di poco più di 700 abitanti che si trova tra la Valle d’Aosta e l’Alto Piemonte.

 

 

Vino Carema: quali abbinamenti?

Essendo un vino rosso intenso e corposo, il Carema si abbina alla perfezione con preparazioni culinarie a base di carne: dall’arrosto al brasato, dalla pasta con il ragù all’agnello allo spiedo accompagnato da funghi trifolati, dalla selvaggina allo stufato. Questo vino, inoltre, è ottimo anche con i formaggi stagionati come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.
Il Carema deve essere servito a temperatura ambiente (18-20 gradi).

 

L’invecchiamento del vino Carema

Il Carema deve essere sottoposto a un procedimento di invecchiamento di almeno 4 anni, in modo tale da acquisire le sue migliori qualità organolettiche. Per almeno 30 mesi, compresi in questo periodo, il vino deve essere conservato in appositi contenitori in legno di rovere o di castagno che non superino la capacità di 40 ettolitri.

Per ottenere la qualificazione di Riserva, poi, il vino piemontese Carema deve essere tenuto almeno un anno in più in cantina, per un ulteriore affinamento.

 

 

La festa dedicata al Carema

La festa dedicata al vino Carema, che si tiene alla fine del mese di settembre, è una delle più antiche della zona. Ogni anno, per l’occasione, vengono organizzate prestigiose mostre, interessanti passeggiate tra i vigneti della zona, stand e percorsi eno-gastronomici, degustazioni dei prodotti tipici, eventi sportivi e spettacoli musicali. A conclusione dell’evento, si tiene una speciale cerimonia durante la quale si procede all’assegnazione del Grappolo d’Oro per la premiazione del miglior produttore di uva nera del Nebbiolo.

Tutte le immagini dell’articolo sono state concesse gentilmente dal Comune di Carema.