Dal cavatappi Anna G. di Alessandro Mendini allo spremiagrumi di Philippe Starck. Dall’inconfondibile frigorifero Smeg fino ad arrivare alla Bialetti, la caffettiera per eccellenza, immutata nel design dal 1933, di Luigi De Ponti e Alfonso Bialetti.
Oggetti iconici che hanno segnato la storia del design italiano nel mondo.

Parliamo di design ed è d’obbligo fare un’anticipazione: dal 17 al 22 aprile è in programma il Milan Design Week.
La città di Milano, che ancora beneficia turisticamente dall’Expo 2015, durante la settimana del mobile si trasforma in un palcoscenico fitto di eventi, performance, happening per professionisti, tecnici di settore, architetti, designer, appassionati e semplici curiosi da ogni parte del globo.

 

Terrazza Aperol con vista sul Duomo di Milano by Slide Design

Terrazza Aperol con vista sul Duomo di Milano by Slide Design

 

La storia del design passa da Milano

È dal 1961 che, tra Salone del Mobile (il quartier generale per imprenditori e produttori) e Fuorisalone (il “posto giusto” e alternativo per provare tutte le emozioni e conoscere le curiosità di settore, creano l’atmosfera ideale per scoprire tendenze, idee e non solo), Milano continua ad attirare numerosi amanti del disegno industriale, detti anche design addict, e gli home decor.

Diverse sono le annate da bilanci record: quella dell’anno scorso, per esempio, con un’affluenza di 343.602 persone in 6 giorni e un sensibile aumento rispetto all’edizione del 2015 (anno in cui, oltretutto, esponevano le biennali di Euroluce e Workplace, dedicate una al light design e l’altra all’ufficio), senza contare la massiccia quantità di buyer presenti in fiera, il 75% dei quali proveniente da paesi stranieri.

Insomma, numeri confortanti per una Milano sempre pronta e preparata per queste grandi manifestazioni, in cui sfoggia il suo lato migliore e cioè quello dell’internazionalità e della creatività cosmopolita.

 



 

5 oggetti cult di food design italiano

Noi di Italian Food Experience prendiamo spunto dal Milan Design Week per parlare di Food anche in questa occasione, omaggiando una selezione di 5 oggetti cult di design italiano che hanno cambiato l’approccio di “fare cucina”.

Oggetti diventati col tempo un’istituzione o persino un feticcio estremo da guardare e non toccare!

 

1. Spremiagrumi di Philippe Starck

 

Spremiagrumi di Philippe Starck

Spremiagrumi di Philippe Starck

Come primo esempio abbiamo il celebre spremiagrumi di Philippe Starck per Alessi, il marchio italiano che, dal 1921, è all’avanguardia con i suoi prodotti.

Questo spremiagrumi, ripetuto a loop e altamente decorativo, lo si può trovare in quasi tutte le riviste di moda, nelle cucine o librerie di design. Un oggetto ricercato come soprammobile, probabilmente per la sua forma affusolata e dall’estetica accattivante più che per la sua funzionalità.

Facendo una ricerca, si nota che l’oggetto presenta delle caratteristiche poco adatte alla mera funzione di spremitura: è troppo leggero e, con lo schiacciamento e la torsione, rischia di deformarsi; le punte possono rovinare la superficie d’appoggio e il succo, non aderendo perfettamente verso la punta per colare nel bicchiere, cade anche sulle gambe.

Per il decennale, nel 2000, Alessi ha creato una limited edition dorata: 10 000 pezzi numerati che, per il metallo utilizzato, sono stati anche etichettati come “non funzionanti”.
Per gli amanti del design, questi sono solo insignificanti dettagli.

 

2. Cavatappi Anna G.

 

Cavatappi Anna G. di Alessi

Cavatappi Anna G. di Alessi

Il cavatappi Anna G. di Alessi nasce nel 1994. Ideato da Alessandro Mendini, per stilizzare l’immagine della designer Anna Gili, originaria di Orvieto: ecco il perchè del nome e della silhouette femminile.

È un oggetto-creatura in resina termoplastica e in zama cromata disponibile in diverse versioni colorate.
Ne esiste anche una versione maschile, Alessandro M., che prende il nome dallo stesso autore.

 

3. Frigorifero FAB

 

Riprendendo il termine “vintage”, il frigorifero FAB della Smeg è un prodotto che unisce eleganza, tradizione e contemporaneità tecnologica. L’azienda produttrice, che molti pensano sia straniera, in realtà, ha sede a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia.

Proprio con il frigorifero FAB, la Smeg ha avuto un grande successo: bombato e dalle nostalgiche linee di design che richiamano gli anni ‘50, tale frigorifero è diventato un vero oggetto del desiderio che richiama il periodo dei cosiddetti Frigidaire, i quali somigliavano più ad armadi del freddo.

Il frigorifero FAB è un modello che, fin da subito, ha dimostrato carattere e stile, diventando un elemento importante nell’architettura interna di una cucina. Oggi, lo possiamo trovare in commercio in diversi colori e persino con texture esterne particolar, come quella progettata per la linea Indipendent FAB, nata dall’unione tra Smeg e Italia Independent – brand di creatività e stile – che hanno creato il primo frigo rivestito interamente in denim.

 

4. La caffettiera Bialetti

 

L’espresso, inteso come caffè, è diventato un simbolo distintivo dello stile italiano.
È una bevanda concentrata, dal gusto e dall’aroma intenso, ma solo una è la caffettiera per eccellenza che riesce a realizzarlo ad hoc a casa: stiamo parlando della caffettiera Bialetti.

Nata nel 1933, dall’intuizione di Luigi De Ponti e Alfonso Bialetti – che inventarono la Moka Express – la caffettiera Bialetti presenta un design storico, indispensabile per realizzare un vero caffè italiano. La moka Bialetti riesce a raccontare, attraverso l’arte di preparare il caffè, i valori e i sapori della tradizione “Made in Italy. Con un gesto così semplice, per quasi 100 anni la Bialetti è riuscita a far diventare la preparazione del caffè un rito quotidiano in ogni casa italiana.

 

5. Caffettiera La Conica

 

La caffettiera La Conica di Aldo Rossi e un disegno dell'architetto

La caffettiera La Conica di Aldo Rossi e un disegno dell’architetto

Senza distaccarci dall’argomento, il caffè può essere definito una bevanda nazionale. Parlando sempre di “esperienza italiana unita al mondo del Food”, è doveroso citare un altro importante oggetto di design, che ogni architetto dovrebbe possedere (magari in mostra come un trofeo che nella madia): si tratta della Caffettiera Espresso ‘La Conica’ di Aldo Rossi, del 1984, sempre “made Alessi”.
È una vera e propria architetture in miniatura, questa caffettiera dalla forma conica per la copertura e un cilindrico per corpo-contenitore.

Non importa se qualcuna di queste caffettiere è più simile a un palazzo che a una cuccuma.

Cit. Aldo Rossi

Una linea o più propriamente uno stile progettuale diventato segno distintivo per Aldo Rossi. Infatti, si potrebbe pensare che l’ispirazione della caffettiera è riconducibile al progetto del Teatro del Mondo; un edificio galleggiante realizzato nel 1979 in occasione della mostra ‘Venezia e lo spazio scenico’ e impiegato, ancorato alla Punta della Dogana, dal Settore Teatro per la 1a edizione del Carnevale di Venezia. Uno spazio singolare che poi, l’anno successivo, verrà trasportato via mare a Dubrovnik per il Festival Teatrale.

 

Foto di copertina tratta dal blog di Maria Laura Berlinguer.